Una pelle abbronzata… tutto l’anno!

lampade abbronzanti

L’abbronzatura artificiale delle lampade UV può sostituire l’esposizione al sole nei mesi invernali? Ne parliamo con la cosmetologa.

Capita anche a voi, in questa parte dell’anno, di guardarvi allo specchio e di accigliarvi un po’ nel vedere il vostro colorito pallido, tendente al grigiastro, insomma… un po’ spentino? A me si!

Sarebbe bello, non proprio avere un “color cioccolato” tutto l’anno, ma almeno mantenere un tono lievemente ambrato, che migliori l’incarnato illuminando la pelle e nascondendo le imperfezioni.
Al di là delle mode, delle culture diverse e delle preferenze soggettive, per noi occidentali una pelle abbronzata è considerata più affascinante, anche perché rende immediatamente l’idea di essere in buona salute.
Ma che fare quando l’estate è lontana e non abbiamo la possibilità di una fuga invernale nei mari caraibici?
Bè, le soluzioni abbronzanti artificiali, da un bel po’ di tempo, ci sono: lampade trifacciali, lettini e docce solari abbondano non solo nei centri abbronzatura specifici, presenti in quasi tutte le città, ma anche nei saloni estetici, nei centri benessere, nelle palestre, presso i parrucchieri, ecc…
Certo, le soluzioni “express” e artificiali per abbronzarsi sono lontane anni luce dal piacere di stare in spiaggia a godersi il mare e il sole naturale, ma offrono una soluzione economica e a portata di mano per chi vuole dare un tocco di allegria al colore della pelle.

Molti mi chiedono se questo tipo di abbronzatura artificiale comporti rischi per la salute…
La risposta che do sempre è che, come per quasi tutte le cose, l’uso corretto, attento e “limitato”, non fa male. L’uso scorretto e l’abuso sì.
Ciò significa innanzitutto affidarsi a strutture specifiche che dispongono di apparecchiature sicure, controllate periodicamente.
Poi è molto importante che chi decide di far uso di lampade abbronzanti presti molta attenzione alle modalità e ai tempi di esposizione alla radiazione UV.

In generale si può dire che gli accorgimenti da rispettare quando ci si espone alla luce naturale del sole valgono anche per le lampade abbronzanti e che gli eventuali danni provocati dalle apparecchiature sono più o meno simili a quelli che potrebbe provocare il sole.
Ma c’è una sostanziale differenza: l’intensità della radiazione nelle lampade artificiali arriva a superare di oltre 10 volte l’intensità della radiazione solare.

Ecco perché l’esposizione alla lampada deve avvenire molto gradualmente, iniziando con sedute da 4-5 minuti, avendo cura di utilizzare un crema con protezione solare elevata.
Alle sedute successive si potrà aumentare l’esposizione, di un minuto alla volta.
E’ molto importante che le esposizioni ai raggi UV artificiali non siano frequenti. Consiglio di fare la lampada massimo due volte al mese, per non incorrere in invecchiamento precoce e problemi alla pelle.

Raggi UV-A e UV-B: differenze

Prima di parlare delle tipologie di lampade, è importante chiarire cosa sono i raggi UVA e i raggi UVB: iprimi sono quelli che danno un’abbronzatura “immediata” e superficiale, i secondi  danno un’abbronzatura più duratura. In altre parole, mentre gli UVA sollecitano il processo di maturazione della melanina, i raggi UVB stimolano la melanogenesi, che prosegue anche dopo l’esposizione alle radiazioni.  In base al rapporto tra UVA e UVB,  si distinguono due tipi di lampade: quelle ad alta pressione e quelle a bassa pressione.
In quelle ad alta pressione primeggiano gli UVA che, fotossidando la melanina già presente, ci accontentano subito, “colorandoci”.
In quelle a bassa pressione è presente una certa quota di UVB (5-6%)e l’abbronzatura compare un po’ più tardi, poiché essi vanno a stimolare la produzione di melanina ex-novo e danno un’abbronzatura più durevole, che compare anche settantadue ore dopo l’esposizione.

Sono meglio le lampade ad alta o a bassa pressione?

In genere sarebbero più raccomandabili gli UVA rispetto agli UVB e quindi meglio le lampade ad alta pressione, che danno un effetto più superficiale, forse meno duraturo ma anche con minori possibilità di danni alla pelle.
Si tenga presente però che anche gli UVA possono penetrare negli strati profondi della pelle e, come per il sole, se non si seguono determinati accorgimenti, possono accelerare l’invecchiamento cutaneo.

Per non incorrere in eritemi, macchie, rughe o altre problematiche dovute a un’eccessiva esposizione ai raggi UV, valgono semplici regole:

  1. Esporsi con cautela alla luce artificiale: il primo giorno è quello più rischioso, la pelle è impreparata.
  2. Chiedere informazioni e consigli al responsabile del centro abbronzatura, indicando il tipo di pelle e la frequenza delle sedute già fatte, per scegliere insieme il tipo di lampada e il tempo di esposizione adatti.
  3. Utilizzare prodotti opportuni: scegliere un filtro solare adeguato al proprio fototipo
  4. Non utilizzare cosmetici diversi da quelli solari prima di esporsi.
  5. Proteggere sempre gli occhi con dispositivi adatti (occhialini): l’abbassamento delle palpebre potrebbe non essere sufficiente.
  6. Evitare di esporsi eccessivamente (consiglio massimo due volte al mese).
  7. Evitare di superare i minuti consigliati.
  8. Rispettare regole e consigli generali del centro.
  9. Evitare di esporsi ai raggi UV se si seguono particolari terapie farmacologiche o se si hanno particolari patologie: in questo caso è opportuno consultarsi prima con il proprio medico.

 

Queste sono le accortezze prima e durante l’esposizione. Ma dopo?

Si tenga presente che la pelle, quando è “bersagliata” dai raggi UV (quelli delle lampade sono molto più intensi rispetto alla radiazione solare), può andare incontro a scottature, arrossamenti e a una perdita idrica, che occorre ripristinare.
Per di più i radicali liberi, sollecitati dagli UV, portano all’ossidazione delle cellule produttrici di collagene ed elastina accelerando, in tal modo, l’invecchiamento cutaneo, visibile soprattutto sul viso.

Cosa fare per rimediare agli effetti deleteri delle lampade?
Occorre un prodotto che dia sollievo e idratazione immediati e lenisca il rossore cutaneo.
Una crema cioè che abbia un effetto idratante, calmante, rigenerante, che disseti la pelle e che la nutra, facendole riacquistare elasticità e vigore.

Elicina ECO Plus è una delle migliori soluzioni, con la sua formula naturale ed ecologica che contiene l’80% di estratto di bava di lumaca e fattori emollienti specifici.
Utilizzata sul viso dopo la lampada, è il rimedio perfetto ai danni provocati dai radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce.
I mucopolisaccaridi contenuti naturalmente nella bava assicurano quell’apporto idrico essenziale per il benessere di una pelle abbronzata.
L’acido glicolico stimola la produzione delle sostanze che possono restituire alla pelle elasticità: collagene ed elastina. I raggi UVA infatti, penetrando fin nel derma, condizionano la presenza di questi due fondamentali costituenti della pelle. Elicina ECO Plus reintegra queste sostanze, e nutre la pelle grazie anche alle proteine, ai peptidi e alle vitamine.
Essenziale, infine, è l’azione dell’allantoina che, con il suo intervento lenitivo, ricostruttivo e protettivo assicura all’epidermide “provata” dalla lampada la sua naturale integrità, elasticità e luminosità.

Elicina ECO Plus è la “cura” perfetta per una pelle abbronzata e splendente di salute. Tutto l’anno!

Diana Malcangi, chimico-cosmetologa

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