
La nostra linea di prodotti è sponsor del progetto, “Il disegno sul cuore, per la cartella clinica umana” ideato e promosso da Rosalba Panzieri.
Elicina è da sempre in prima linea nel prendersi cura della nostra pelle, e ora anche nel supportare iniziative per il miglioramento della salute e della qualità di vita. E’ per questo che ha deciso di sponsorizzare, sin dalla sua nascita, un meraviglioso progetto che ha lo scopo nobile e ambizioso di umanizzare la medicina.
In una realtà,
quella medica e ospedialiera, sempre più aziendale e sempre meno umana, tale progetto, intitolato Il disegno sul cuore, si propone di:
- rendere le cure mediche più umane, considerando la persona in cura non solo come un “caso” clinico ma appunto come una persona, un essere umano nella sua interezza;
- migliorare il rapporto tra il paziente e chi se ne prende cura;
- istituire percorsi e supporti specifici rivolti al malato, al medico e al personale sanitario, che rendano possibile, in concreto, un dialogo attivo e costruttivo volto alla conoscenza di tutti gli aspetti della malattia;
- dare maggiore importanza alle emozioni e punti di vista del malato, che hanno un ruolo chiave nel processo di guarigione.
Un progetto bellissimo, concepito da Rosalba Panzieri, scrittrice e attrice che, in prima persona e fin da bambina, ha vissuto l’esperienza di varie degenze ospedaliere causate da una severa patologia cardiaca. Una professionista che ha voluto trasformare la necessità di ritrovare una dimensione “umana” in ospedale in un disegno più ampio, volto al benessere di tutti i pazienti e con il necessario coinvolgimento di medici, personale paramedico, aziende ospedaliere e istituzioni, senza i quali il progetto non sarebbe realizzabile.
L’iniziativa ha mosso i primi passi qualche anno fa, nelle corsie del San Filippo Neri di Roma, attraverso un laboratorio di letteratura e teatro che, con il coinvolgimento attivo dei pazienti e del personale sanitario, si proponeva di umanizzare le terapie attraverso le varie forme d’arte. I risvolti positivi ottenuti sui pazienti hanno innescato un vero e proprio “circolo virtuoso”, e l’iniziativa è stata accolta poi da altri ospedali d’Italia.
Da allora il progetto è maturato e si è arricchito di una meravigliosa ambizione: la cartella clinica umana, iniziativa che coinvolgerà quaranta strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale a partire dal prossimo autunno.
Che cos’è la cartella clinica umana?
Si parte da una considerazione tanto semplice quanto vera: il medico e il paziente, per avere la meglio sulle patologie, devono essere “alleati”. E’ necessario un rapporto di fiducia, per il quale non basta la formazione del medico, o la sua esperienza, o lo studio attento del caso: medico e paziente hanno bisogno di conoscersi.
Per il medico, conoscenza significa non solo cognizione della malattia ma anche incontro psicologico ed emozionale con il “portatore” della patologia.
Per il paziente, conoscenza significa ascoltare o interrogare il medico e il personale sanitario per ottenere risposte esaurienti, significa poter indagare meglio su se stesso, o poter esprimere pensieri ed emozioni, a cui in genere non viene data alcuna importanza negli istituti di cura.
Ecco dunque la cartella clinica umana, ovvero una parte della cartella clinica, compilata… direttamente dai pazienti, che va ad integrare la cartella clinica classica.
I pazienti, attraverso il modello narrativo alfa, ideato da Rosalba Panzieri, possono così raccontarsi: scrivere i loro pensieri, i timori, le aspettative, le difficoltà, le esperienze vissute, il loro rapporto con la malattia, con il personale sanitario, con i familiari.
Gli elaborati del paziente diventano quindi la parte “umana” della cartella clinica, accanto ai dati anamnestici e relativi alla patologia. Uno strumento utilissimo per il paziente, che potrà affrontare meglio il suo percorso terapeutico con un’indagine su se stesso e con la doverosa attenzione da parte dei medici; e utilissimo al medico, che potrà scoprire e conoscere, leggendo la parte umana della cartella clinica, altri aspetti legati al paziente o alla patologia, dati in più sulla sua storia personale ed emozionale.
L’unicità di tale progetto deriva dal fatto che, per la prima volta nella storia della medicina contemporanea, un approccio “umanistico” viaggia a fianco dell’approccio scientifico e dell’operatività medica, nell’ottica di giungere a una conoscenza più profonda dell’uomo che si intende curare.
Non più (si spera) persone identificate con il numero del letto o della malattia (“l’ulcera gastrica del letto 5” o “la calcolosi renale del 22”): nessuno di noi smette di esistere come uomo o come donna, con tutto il suo bagaglio di sensazioni e di emozioni, nel momento in cui occupa una stanza opedaliera.
Elicina è a fianco di chi vuole che un individuo affetto da una patologia non perda la propria identità, per diventare solo ed esclusivamente un caso clinico, ma venga curato nel modo più giusto e più umano.
Dopo l’avvio al San Filippo Neri di Roma, la procedura della cartella clinica umana è stata accettata dall’Azienda Ospedaliera Universitaria “OO.RR.Foggia”. Il progetto il disegno sul cuore di R. Panzieri ha ottenuto l’adesione del Presidente della Repubblica e vede oggi il coinvolgimento del CNR, della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri; dell’Associazione Nazionale Medici di Direzioni Ospedaliere, dell’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani e dell’Associazione Salute Attiva Onlus.
Professionisti autorevoli, istituzioni prestigiose e note associazioni, anche non profit, credono nel progetto di Rosalba Panzieri, che ci deve vedere tutti coinvolti perché la salute e la dignità umana riguardano ognuno di noi.
Nessuna buona medicina potrà prescindere mai da un rapporto medico-paziente basato sulla reciproca conoscenza: Rosalba Panzieri, con il suo progetto di umanizzazione della medicina, porta in tour questa verità.
Elicina è al suo fianco.