Ingredienti cosmetici: scopriamo l’ INCI

INCI

Bagnoschiuma, deodoranti, schiume da barba, rossetti, dentifrici…

Ognuno di noi utilizza, ogni giorno, un gran numero di prodotti cosmetici diversi, ciascuno dei quali contiene almeno una ventina di sostanze.

Nell’era del consumo consapevole, alimentato anche dalla diffusione di informazioni sul web, è diventato importante per ciascuno di noi sapere cosa ci “spalmiamo” addosso quotidianamente. Per conoscere esattamente con quali sostanze il nostro corpo entra in contatto, è importante saper leggere l’etichetta dei nostri prodotti di bellezza.
Assieme alla cosmetologa Diana Malcangi dello Studio Coré abbiamo iniziato a conoscere le informazioni base e a decifrare simboli e diciture particolari presenti sull’etichetta dei cosmetici.

Quest’oggi con lei entreremo nel vivo dell’ elenco degli ingredienti.

“Tutte le sostanze presenti nel cosmetico devono essere elencate obbligatoriamente in etichetta, sul contenitore più esterno oppure, in caso di mancanza di spazio, su un foglio a parte, richiamato dal seguente simbolo:

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Questa lista, preceduta dal termine “ingredienti” o “ingredients“, è strutturata secondo un ordine decrescente di peso, in modo cioè che al primo posto ci sia l’ingrediente contenuto in quantità maggiore e all’ultimo quello in quantità minore.
Tutte le sostanze la cui percentuale si trovi al di sotto dell’ 1%, quelle che si troveranno quindi al fondo della lista, possono essere elencate in ordine sparso.
Le uniche sostanze che possono essere non indicate sono le impurezze, le sostanze tecniche secondarie (usate nella fabbricazione ma non presenti nel prodotto finito) o i solventi e vettori di composti odoranti e aromatizzanti.”

Come vengono assegnati i nomi agli ingredienti cosmetici?

“Ogni ingrediente porta il nome in base alla nomenclatura prevista dall’ inventario europeo degli ingredienti cosmetici, la famosa INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), che adotta le seguenti regole di denominazione:

Gli ingredienti di origine chimica sono tutti identificati con il loro nome chimico inglese (es. sodium lauryl sulfate).

Gli ingredienti derivati naturali NON modificati chimicamente sono indicati con nomi INCI composti in inglese e latino, secondo il seguente criterio:
Genere + Specie (latino) + Parte del vegetale, se pertinente (inglese) + Tipo di derivato (inglese). Esempio:

Succo di pompelmo – Citrus grandis juice
Estratto di foglie di pompelmo – Citrus grandis leaf extract
Olio essenziale di pompelmo – Citrus grandis oil
Estratto della scorza di pompelmo – Citrus grandis peel extract
Estratto di semi di pompelmo – Citrus grandis seed extract

In alcuni Paesi come gli Stati Uniti, che si rifanno al CTFA (inventario americano, il corrispettivo del nostro INCI), è richiesto che, in questa dicitura, al posto del nome latino, o accanto ad esso posto tra parentesi, sia presente anche il nome comune inglese, che lo traduce:
Es. L’estratto di foglia di pompelmo è citrus grandis (grapefruit) leaf extract

Per gli ingredienti derivati naturali sottoposti a modifiche di tipo chimico, la parte naturale della sostanza è indicata col nome comune in inglese, per esempio:
Sodium cocoate = coccoato di sodio (sapone sodico dell’olio di cocco)
Hydrolyzed wheat protein = proteine del frumento idrolizzate

I coloranti possono essere indicati in ordine sparso alla fine dell’elenco ingredienti. Sono indicati con un numero in base alla nomenclatura del Colour Index (CI).
Es: l’ossido di ferro giallo è indicato con: CI 77492.
Per i prodotti da trucco, che possono avere la stessa formula base declinata in molte sfumature di colore e che quindi contengono miscele di coloranti in proporzioni diverse, si assegna un unico elenco ingredienti avente in fondo alla lista l’insieme di tutti i coloranti usati, preceduta dalle diciture “può contenere” o “may contain” oppure “+/-“

I coloranti per capelli costituiscono una categoria a parte e si indicano con il loro nome chimico inglese (es. o-aminophenol) o con la denominazione speciale INCI approvata dagli organismi SCCP e FDA (Es: HC Blue no. 1)

I composti odoranti e aromatizzanti si indicano genericamente con: profumo, parfum, aroma.

I 26 allergeni: alcune sostanze contenute nei profumi sintetici o nelle essenze naturali sono state individuate come causa importante di reazioni allergiche da contatto tra i consumatori allergici ai profumi. Perciò esse, pur facendo parte del “parfum” o dell’olio essenziale o dell’estratto vegetale già indicato nella lista INCI, devono essere riportate a parte alla fine della lista con il loro nome chimico inglese (l’obbligo di dichiararli in etichetta col loro nome specifico si applica se la loro concentrazione supera lo 0,01% nei prodotti a risciacquo e lo 0,001% nei prodotti destinati a rimanere sulla pelle. Per quantitativi inferiori essi resteranno “nascosti” sotto il nome INCI generico parfum).”

Esistono sostanze usate nei cosmetici ma non presenti nell’inventario INCI?

“Si. L’inventario europeo dei nomi INCI, che contiene più di 17.000 sostanze (e che fornisce inoltre, per ciascuna sostanza, la sua identità chimica, la funzione cosmetica e le eventuali restrizioni e modalità d’uso) è in costante evoluzione, grazie ai progressi della chimica che crea sempre nuove molecole ed estratti destinati all’industria cosmetica.
Essa dunque non costituisce né una lista chiusa, né una lista positiva: può accadere infatti che un nuovo ingrediente sia già presente nel prodotto cosmetico (ovviamente dev’essere presente anche in etichetta) ma che non sia stato ancora inserito nell’inventario.
Esistono inoltre anche sostanze non presenti nell’INCI europeo ma che sono registrate nel CTFA, il corrispondente inventario americano (con criteri simili e poche differenze nella denominazione dei coloranti e dei derivati naturali).”

Diana, perché è importante l’elenco ingredienti, per il consumatore?

“La nomenclatura INCI è stata sviluppata al fine di offrire un’informazione trasparente e un lessico comune, sia per il consumatore sia per gli operatori del settore, nel dare un nome agli ingredienti. Oltre a Europa e Stati Uniti è accettata anche in altri Paesi come Russia, Brasile, Canada, Sudafrica, e molti altri.
E’ chiaro che spesso si tratta di nomi chimici un po’ difficili da interpretare, per chi non studia nello specifico la chimica della cosmesi, ma che possono essere riconosciuti facilmente, in qualunque Paese ci si trovi, da chi sa di avere una allergia ad una particolare sostanza e può così evitarla, oppure dagli operatori sanitari in caso di intossicazione accidentale o dermatiti.”

Ringraziamo Diana. La presenza dell’ elenco INCI in etichetta, da qualche anno a questa parte, ha stimolato i consumatori più curiosi a informarsi maggiormente sugli ingredienti dei cosmetici, compresi quelli della linea Elicina. Ne parleremo nei prossimi interventi.
Continuate a seguirci!

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