
Anche voi avete una pelle che, al minimo cambiamento climatico, si irrita e si desquama? oppure che si arrossa, prude o si gonfia dopo aver utilizzato un certo tipo di prodotti cosmetici? O che percepite come fragile, poco elastica e “che tira”?
Bé, siete in tante.
Negli ultimi decenni, a livello mondiale, si è registrato infatti un aumento delle cosiddette pelli sensibili, cioè dei casi in cui
la cute è iper-reattiva rispetto ai fattori esterni, e sono anche aumentati i casi di dermatiti da contatto.
A ciò si aggiunge il fatto che, in genere, una pelle sensibile vede comparire rughe e altri segni d’invecchiamento prima del tempo.
E’ quindi un fenomeno importante, che merita di essere analizzato.
Ho la pelle sensibile o no?
Capire se una persona ha la pelle sensibile non è facile, dall’esterno. Innanzitutto, questo è un fenomeno difficile da inquadrare, perché è complicato dare dei parametri precisi capaci di valutare l’ipersensibilità cutanea in modo oggettivo: si tratta infatti di un fenomeno soggettivo, legato alla “risposta fisiologica” individuale e anche alle proprie percezioni.
Però esistono dei segnali comuni, elencati all’inizio del post: pelle che “tira”, arrossamenti, desquamazioni, bruciore, pizzicore o prurito, sensazione di scarsa elasticità e idratazione… che si verificano soprattutto in zone come labbra, contorno occhi, solchi naso-labiali, mento, fronte…
Ma soprattutto… PERCHÉ ho la pelle così sensibile?
Non esiste un solo “colpevole” della pelle sensibile, perché dipende, come abbiamo accennato sopra, proprio dal rapporto che si crea tra gli agenti esterni e la nostra risposta individuale, che è appunto più sensibile (cioè “sente” maggiormente rispetto agli altri).
Spesso questa condizione è legata al suo essere più sottile o più povera di lipidi (e quindi più “permeabile” all’ingresso di sostanze indesiderate).
Al pari del colore degli occhi e dei capelli, lo spessore della pelle e la composizione del film idrolipidico possono essere caratteristiche ereditarie, e l’ipersensibilità può esserne una conseguenza.
Si riscontra inoltre una maggiore predominanza di questo fenomeno in individui di razza caucasica.
Però è anche vero che una pelle normale può divenire sensibile nel corso degli anni: questo potrebbe essere dovuto a cambiamenti ormonali, o a fattori comportamentali (vita frenetica, stress, dieta poco equilibrata, abuso di alcool, tabagismo, esposizione eccessiva ai raggi UV), oppure psicosomatici (senza voler generalizzare, molti articoli riportano che sono le donne ad essere più colpite dal fenomeno della cute sensibile….).
Cosa “infastidisce” la pelle sensibile?
Molti sono gli stimoli che danno fastidio alla pelle sensibile, ecco i più comuni:
- sole e vento, che “asciugano” e disidratano la pelle, se questa non è capace di controbilanciare
- gli sbalzi termici, cioè passare dal caldo al freddo e viceversa, che creano uno “stress” cutaneo.
- i cosmetici. Ebbene sì, proprio nei cosmetici, pensati per apportare benessere alla pelle e mantenerla nel suo stato ottimale, si possono nascondere sostanze che possono scatenare irritazioni e arrossamenti nelle epidermidi sensibili.
Occhio, non stiamo parlando degli allergeni, sostanze che nelle giuste quantità non sono aggressive ma che, nei soggetti allergici, generano risposte di tipo immunitario e molto più gravi (placche rosse con vescicole eczematose, forte prurito, gonfiore ed essudati…) anche in microscopiche quantità.
La pelle sensibile è una condizione diversa dalla cute allergica, e viene stimolata negativamente non tanto dal contatto occasionale con certe sostanze, bensì dall’uso frequente e protratto nel tempo di cosmetici potenzialmente irritanti. Ecco i principali:
1. Detergenti a base di tensioattivi sintetici (es. sapone liquido, shampoo, bagnoschiuma, detergente intimo) che oltre allo sporco eliminano purtroppo anche il sebo naturale della pelle (che svolge invece funzione protettiva) ed eliminano anche la flora batterica “buona” che risiede sulla nostra pelle.
2. Deodoranti, che possono contenere antitraspiranti, profumi, olii essenziali e sostanze antibatteriche aggressive. Anche l’alcool può essere un ingrediente sensibilizzante, poiché ha azione sgrassante e veicola in profondità le altre sostanze, amplificandone gli effetti.
3. Struccanti, che molto spesso sono mal formulati e la maggior parte delle volte creano forti irritazioni, specie nella zona occhi, a causa del contenuto di solventi volatili.
4. Creme depilatorie, che per il loro contenuto di tioglicolati (le sostanze capaci di “sciogliere” il pelo) sono molto aggressive per la pelle.
5. Prodotti di make up, alcuni dei quali, specialmente quelli liquidi, contengono solventi volatili. Questi, se da un lato assicurano maggiore aderenza, dall’altro veicolano nella pelle sostanze poco gradite, come ad esempio i conservanti.
6. Creme esfolianti e rigeneranti. Sì, alcune creme per il viso che vantano azione rigenerante possono esfoliare eccessivamente la pelle per l’effetto di microgranuli, che possono irritare “fisicamente” la pelle, oppure per l’azione chimica di alcuni acidi organici. Questi acidi, se in elevata quantità e non correttamente bilanciati da altri ingredienti, possono dissolvere il film idrolipidico cutaneo, penetrare troppo velocemente nella pelle e portare con sé sostanze indesiderate, amplificandone gli effetti.
L’elenco dei prodotti ai quali fare attenzione non è esaustivo, e sottolineo che la reazione della pelle a questo tipo di cosmetici è un fatto soggettivo, e dipende molto da come il cosmetico è formulato.
Riassumendo, chi ha la pelle sensibile deve stare molto attento ai prodotti che utilizza.
E allora, quali prodotti è meglio utilizzare?
Leggi qui -> Quali detergenti usare se hai la pelle sensibile
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Diana Malcangi, Chimico Cosmetologa