
È necessario proteggerci sempre dal sole, anche in città? Per farci una “base” di abbronzatura possiamo farci le lampade?
Quali cosmetici è meglio utilizzare in estate? Quali evitare?
Quali cibi sono da preferire?
Tutte le risposte dalla Dott. Diana Malcangi, Chimico Cosmetologa, nell’intervista che segue.
Buongiorno dottoressa Malcangi, l’estate sta per iniziare e molti nostri utenti ci stanno chiedendo consigli su come preparare la pelle a ricevere i raggi solari, ovvero come rinnovarla per ottenere un’abbronzatura uniforme e dorata, evitando problemi.
È utile secondo lei preparare la nostra pelle prima di iniziare ad andare in spiaggia?
R: Certo, è utilissimo. La pelle può ricevere grandi benefici dal sole ed è opportuno prepararla al meglio, iniziando subito. In modo che, nel momento in cui ci andremo a esporre al sole, possiamo raggiungere un colorito uniforme e dorato (o ancora più scuro, per chi ha molta melanina) senza incorrere in scottature, macchie, disidratazione o problemi peggiori.
Ci sono diverse cose che possiamo fare, in effetti, facili e soprattutto utili. Basta solo un minimo di attenzione e seguire delle regole di base.
Una delle prime domande che i nostri utenti ci fanno è:
è opportuno fare alcune sedute di lampada abbronzante prima dell’estate, per preparare la pelle al sole?
R: Ecco, personalmente non sono molto favorevole.
Il tipo di radiazione della lampada UV è simile a quella solare, ciò che cambia è l’intensità, ovvero la dose di radiazione che arriva alla pelle, che nella lampada è di molto superiore (anche fino a 10 volte) rispetto a quella che proviene dal sole. Ecco perché le lampade UV possono causare più facilmente invecchiamento precoce della pelle, oltre che possibili danni al DNA.
È molto meglio iniziare ad abituare la nostra pelle all’azione dei raggi solari naturali, esponendosi molto molto gradualmente, piuttosto che fare lampade.
Naturalmente ci sono pelli più resistenti che sopportano meglio le lampade, però ricordiamoci che in quel momento la pelle non ha difese, è ancora priva di melanina, ed esporla ad una dose massiccia di radiazioni come quella della lampada UV, specie se è chiara e delicata, non è il massimo…
[Leggi anche: Lampade abbronzanti, come esporsi senza rischi]
Dottoressa, in molte occasioni lei ci ha illustrato quali danni può fare il sole.
Secondo lei è necessario proteggerci SEMPRE dal sole, anche in città?
R: Il tema è complesso, perché per anni la dermatologia si è orientata sulla protezione solare altissima e costante, anche in città, e addirittura anche in inverno, per tutti. Un divieto forse un po’ troppo perentorio, che non aiuta a creare le condizioni affinché la nostra pelle possa difendersi da sola.
Consideriamo poi che il nostro corpo produce l’importantissima vitamina D soprattutto attraverso la pelle proprio grazie all’azione del sole, e che i livelli di questa vitamina si sono abbassati negli ultimi anni a causa di uno stile di vita sempre più sedentario e al chiuso.
Per fortuna da qualche anno la tendenza mi pare si stia invertendo in favore dell’ “educare” la pelle al sole (molto ma molto gradualmente) piuttosto che schermarla completamente.
Certo, se la pelle è fragile e delicata, come quella dei bambini o degli anziani, o adulti particolarmente sensibili, o se abbiamo la tendenza alle macchie o altri problemi diagnosticati, è necessario avere qualche accortezza in più, stare soprattutto all’ombra, in modo che i raggi solari arrivino in maniera indiretta, e indossare la protezione solare.
Ma ritengo che spalmarsi costantemente un solare con spf 50+ ogni giorno, inverno ed estate, su tutto il corpo, non faccia affatto bene, per molti motivi.
[Leggi anche: Sole e mare, integratori naturali]
Quali sono i motivi per cui fa male usare troppo i solari?
R: Primo, alcuni filtri chimici contenuti nelle creme solari non riflettono la radiazione ma la assorbono, convertendola in radiazione infrarossa, che surriscalda la pelle e può provocare radicali liberi. Oppure le molecole dei filtri possono scindersi in “pezzi” più piccoli e reattivi, i cui effetti sulla pelle sono poco noti.
Secondo, i filtri solari sulla pelle impediscono la produzione della vit. D citata poco fa, fondamentale per mantenere i livelli di calcio nelle ossa e prevenire altre patologie.
Terzo, la pelle deve essere messa nelle condizioni di difendersi da sola sviluppando la melanina, piano e correttamente (ovvero con esposizioni molto graduali), e i filtri solari interferiscono con questo processo.
Questo non vuol dire che dobbiamo esporci al sole senza precauzioni!
Intendo dire che eccedere in un senso o nell’altro (troppa protezione o troppo poca) può creare problemi.
[Leggi anche: Difendersi dal sole o dalle creme solari?]
Come proteggerci allora? O meglio: come approcciarci al sole in modo corretto?
R: Quando siamo in città e le temperature non sono ancora caldissime, possiamo esporci direttamente, magari iniziando con pochi minuti e poi aumentando.
Quando le temperature si fanno più calde, l’ideale è proteggerci le zone più sensibili con indumenti di cotone chiari, e tenere il viso all’ombra (con cappelli, ombrellini) per evitare le macchie e le rughe precoci.
In spiaggia, è bene stare soprattutto sotto l’ombrellone, in modo da prendere il sole in maniera indiretta.
È chiaro che se decidiamo di stare tutta la giornata in spiaggia, facendo la spola continuamente tra l’ombrellone e il mare, o se siamo costretti a stare al sole nelle ore più calde, un alto fattore di protezione è obbligatorio perché il rischio di scottarci è alto.
In questo caso suggerisco di usare creme solari con soli filtri minerali (a effetto riflettente) che si trovano in genere nei solari naturali e bio.
Ricordiamo che il nostro corpo produce melanina, che è un fattore di protezione solare naturale molto efficiente, occorre solo farla sviluppare gradualmente: quindi, non esagerare col sole, meglio esporsi poco e spesso.
Ciò che è deleterio sono, ad esempio, due settimane di sole, intensive e improvvise, dopo un intero inverno al chiuso, perché la pelle non è abituata!
Approfittiamo allora dei week-end per fare brevi bagni di sole, in modo da stimolare poco alla volta la melanina.
E soprattutto, quando ci esponiamo, evitiamo sempre – categoricamente – le ore più calde, e questo a prescindere dalla protezione.
[Leggi anche: Abbronzatura perfetta, scegli il fattore di protezione in base al tuo fototipo]
Cosa mangiare per migliorare dall’interno la nostra pelle e prepararla al sole?
R: Tutta la frutta e le verdure “colorate” che contengono sostanze come betacarotene, licopene, antocianine (potenti antiossidanti) e che, guarda caso, sono proprio i vegetali di stagione: carote, fragole, ciliegie, barbabietole, e poi più avanti pomodori, peperoni, pesche, albicocche, meloni, anguria…
Queste sostanze limitano i danni provocati da un eccesso di radiazioni solari, aiutando la pelle a rigenerarsi ma anche a proteggersi meglio in via preventiva.
I vegetali di stagione contengono inoltre sali minerali che reintegrano quelli che il nostro corpo perde con la sudorazione, sono depurativi e hanno inoltre funzioni benefiche a livello cardiovascolare.
Fondamentale è l’idratazione che, oltre a farci sopportare meglio il caldo, ci rende la pelle più sana e più resistente, anche nei confronti del sole. Bere tanta acqua, infusi e frullati aiuta moltissimo a tollerare bene tutti i disagi della stagione estiva.
[Leggi anche: Le regole e i cibi giusti per un’abbronzatura perfetta]
Parliamo della nostra beauty-routine quotidiana. Quali cosmetici vanno evitati durante la bella stagione?
R: Sicuramente quelli che contengono profumi e olii essenziali, che possono essere fotosensibilizzanti e contribuire alle macchie. Ma in verità è davvero difficile trovare in commercio creme non profumate!
Le creme Elicina Eco ed Elicina Eco Plus per il viso sono ottime, in questo caso, perché non contengono profumo né oli essenziali.
Poi, evitare sicuramente tutti i prodotti che contengono acidi o esfolianti chimici forti (tutte le cure intensive per le macchie si iniziano dopo le vacanze, in estate è meglio qualcosa di leggero, non aggressivo).
Eviterei anche le creme molto grasse, che possono occludere i pori durante l’estate: tutte le creme idratanti in questa stagione devono essere più leggere, fresche, a rapido assorbimento, non untuose. Ricordiamoci che in estate abbiamo i pori più dilatati e le ghiandole sebacee producono più sebo, inoltre anche la sudorazione ci aiuta a mantenere la pelle idratata: quindi se fa davvero molto caldo le creme potrebbero essere addirittura evitate (o vanno messe solo alla sera, come doposole).
[Leggi anche: Cosmetici senza profumo per evitare le macchie della pelle]
Quali cosmetici allora possiamo usare per preparare la pelle al sole?
R: Innanzitutto occorre esfoliare delicatamente la pelle: se non l’abbiamo fatto all’inizio della primavera, possiamo farlo comunque adesso, l’importante è farlo prima che inizi la stagione balneare.
In questo periodo, e comunque massimo fino a due settimane prima di esporci, possiamo fare degli scrub delicati per il viso e per il corpo, per eliminare le cellule morte e rendere la superficie cutanea più omogenea, stimolando anche il turnover cellulare. Gli scrub corpo possiamo farli una o due volte alla settimana, e anche quelli per il viso con la stessa frequenza. Naturalmente, se abbiamo la pelle delicata, lo scrub dovrebbe essere limitato a 1 volta alla settimana oppure ogni 15 giorni.
Un altro prodotto, da usare quotidianamente, è il tonico viso. Oltre a completare la pulizia dopo un latte detergente, aiuta a levigare la pelle grazie all’azione meccanica del dischetto di cotone con cui lo applichiamo.
Certamente, in primavera possiamo abbondare con le creme idratanti viso e corpo, ovviamente quelle adatte al nostro tipo di pelle.
Questo perché una pelle ben idratata è più resistente e pronta a prendere il meglio del sole e a difendersi dai suoi effetti negativi.
Grazie Dottoressa per i suoi consigli, che i nostri utenti troveranno utili!
A presto
Buon sole a tutti
Il team Elicina Eco
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