Acido glicolico e macchie brune: è utile esfoliare? – Parte 1

macchie acido glicolico

Vorrei oggi fare il punto su una questione che a molte persone sembra poco chiara:
Per eliminare le macchie solari un forte esfoliante come l’acido glicolico è utile o no?
Ci sono effetti collaterali nell’usare l’acido glicolico sulla pelle?
Cioè: è vero che arrossa la pelle, la irrita e la desquama?

La risposta alla prima domanda è sì: l’acido glicolico è utile per contrastare inestetismi vari, tra cui le macchie, essendo un potente esfoliante e depigmentante.
Ed è sì anche alla seconda e alla terza domanda: ci sono effetti collaterali, e può irritare (anche fortemente!) la pelle. Ma tutto dipende dalla concentrazione di acido glicolico nel prodotto, oltre che dalla sensibilità individuale.

Prima di spaventarci e immaginarci la scena horror con la nostra faccia arrossata e desquamata, che cade a pezzi…. vorrei spiegarvi due cosette, in modo da capire bene come trarre i migliori benefici dall’acido glicolico evitando qualsiasi effetto collaterale, anzi, ottenendo la pelle più bella e sana di prima.

Prima è necessaria una breve spiegazione (su, su, ce la potete fare!)

L’acido glicolico è conosciuto dai dermatologi come sostanza esfoliante e depigmentante, ovvero riesce non solo a contrastare le macchie cutanee ma anche a eliminare gli strati più esterni della pelle, quelli formati essenzialmente da cellule morte.
A proposito di cellule morte: non pensate che non servano! È proprio da qui che si parte.
Le cellule morte (corneociti) sono quelle che formano lo strato più esterno dell’epidermide e che si trovano allo stadio finale della loro vita (da vive si chiamavano cheratinociti i quali, man mano che si sviluppano, si arricchiscono via via di cheratina, perdono il nucleo e si appiattiscono a formare delle lamelle, cioè diventano corneociti, perché formano lo strato corneo, quello più duro e più esterno).
Mentre un corneocita muore, staccandosi a lamelle insieme ad altri corneociti (desquamazione), altri se ne stanno formando nello strato più interno della pelle.
In pratica, la pelle non è mai “ferma” come può sembrare, ma è un continuo ciclo di morte e rinascita delle cellule!
A che ci servono le cellule morte? Semplice, a proteggere il nostro corpo e la pelle stessa!

Uno strato “duro”, ricco di cheratina, come quello formato dai corneociti, funge infatti da barriera fisica nei confronti degli agenti esterni.
Se questo strato però si ispessisce troppo, ciò può provocare problemi di tipo estetico e anche funzionale: pelle spessa, più grassa, irregolare.
Oppure, i corneociti staccandosi si possono accumulare nei canali pilo-sebacei, mescolarsi al grasso e provocare così il comedone, cioè il classico punto nero: un vero e proprio “tappo” che impedisce la libera fuoriuscita dei lipidi cutanei (utili a formare il mantello idrolipidico che mantiene la nostra pelle sana, idratata e col giusto pH) e che, in presenza di batteri come il propionibacterium acnes, si può infiammare e diventare brufolo (papula), arrossato, gonfio e talvolta infettarsi (pustola).

Essendo privi di vita, poi, i corneociti in eccesso fanno sembrare la pelle spenta, grigiastra, più incline a mostrare i piccoli segni, come rughe, macchie, ecc.
Essendo, infine, più spesso lo strato esterno epidermico, anche la penetrazione dei cosmetici è fortemente limitata: infatti, se vogliamo potenziare l’azione di un cosmetico, dovremmo prima eliminare un po’ di questo strato corneo.

Eliminare le cellule morte… per stimolare quelle vive
La cosa bella è che, eliminando i corneociti che stanno per staccarsi dalla cute, quelli più esterni, possiamo dare un chiaro segnale alle cellule vive di riprodursi più velocemente per rimpiazzarle, eliminando il grigiore dal viso e consentendo ai cosmetici di agire meglio: questo va a tutto vantaggio della freschezza, luminosità e giovinezza della pelle!

Come si eliminano le cellule morte?
Esfoliando la pelle, naturalmente. E, per farlo, si può agire in due modi:
– per via fisica (intervenendo meccanicamente), attraverso uno scrub cosmetico oppure speciali dispositivi abrasivi (questi ultimi vanno utilizzati dal medico o personale specializzato);
– per via chimica, cioè attraverso sostanze che favoriscono il distacco dei corneociti. Una di queste sostanze è l’acido glicolico.

Tornando alle macchie brune: perché compaiono?
Parlavamo all’inizio di macchie della pelle, quelle provocate ad esempio dal sole.
Le macchie brune sono dovute a un’elevata concentrazione di melanina in determinate zone della pelle. Questi accumuli sono provocati da un’eccessiva esposizione al sole (ad esempio possono essere la conseguenza di scottature), oppure da una particolare sensibilità della pelle (sia alla prima esposizione, sia come memoria di scottature precedenti), oppure dalla presenza di profumi nei cosmetici (causa di cui le persone hanno scarsa consapevolezza), dall’assunzione di farmaci o da sbalzi ormonali, oppure dall’invecchiamento cutaneo, a causa di una minore vitalità e resistenza della pelle, che col tempo diventa più incline alla formazione di macchie.
Le macchie possono interessare qualsiasi parte del corpo, sebbene quelle più “scomode” siano localizzate sul volto, in zone come la fronte, i lati del naso oppure tra il naso le labbra.

Fatte tutte queste premesse, che fare per eliminare le macchie della pelle?
Esfoliare le pelle è davvero utile o… può provocare ulteriori macchie?
È vero che l’acido glicolico in certi casi fa bene e in altri fa male?

Dato che il tema è interessante ed è utile saperne di più, ne parleremo ancora e meglio prossimamente, nella seconda parte di questo articolo, dove spiegheremo come trarre dall’acido glicolico solo i benefici per contrastare le macchie, senza avere effetti collaterali.

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Diana Malcangi, Chimico Cosmetologa

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